Ecco l’Europa servita su un piatto d’argento per voi. Stavolta tocca alla Spagna. L’Europa dei trucchetti contabili o dell’irresistibile voglia di nascondere sotto il tappeto la polvere invece di pulire casa. Povera Spagna, povera Europa, poveri noi. Modificato lo spread sui bond spagnoli artificialmente dalle autorità spagnole, e i mercati subito se ne sono accorti, facendosi 2 risate e vendendo ancora più titoli iberici.
La logica essendo: lo spread diventa oggetto politico? Bene, perdiamo tempo e credibilità a “truccare” lo spread. E’ successo con i deficit, ora con lo spread, domani chissà.
E’ tutto ciò, che sfalda l’Europa? Non credo, il problema sta nel manico. Se tutto quello che pretendiamo dai paesi europei è che abbassino lo spread, beh loro lo fanno, alla buona e rapidamente. Il che significa che se chiedessimo a questi ciechi burocrati invece di abbassare lo spread di alzare lo sguardo, state pur certi che lo farebbero. Quindi il problema è: perché i leaders europei non alzano lo sguardo e cercano l’Europa? La troverebbero nelle politiche per la crescita, la solidarietà, lo scambio culturale e scientifico. Ma, come il proverbio spagnolo ….
El que no oye consejo no llega a viejo: chi non sente consiglio non arriva a diventare vecchio.