After a hard day of work ( ), and before a wonderful dinner with friends in the beautiful (and formerly Venetian) harbor of Chania, Crete, Greece, I shortly repeated what I said at the Greek Public Policy Forum that morning.
After a hard day of work ( ), and before a wonderful dinner with friends in the beautiful (and formerly Venetian) harbor of Chania, Crete, Greece, I shortly repeated what I said at the Greek Public Policy Forum that morning.
03/10/2012 @ 14:51
Lei sembra pensare che sia ancora possibile convincere i governanti e la BCE in nome della bontà delle sue idee.
Non sono d’accordo e lo dimostrano alcune omissioni nel suo discorso; stiamo assistendo al tentativo disperato di persone e gruppi che si rendono conto di non avere alcuna possibilità di “progettare” se non rinunciando definitivamente al sistema da loro stessi creato che ancora gli garantisce potere, privilegi e monopolio della ricchezza.
Lei non spiega come sia possibile che la Corte dei Conti si accorga che ci stiamo infilando in un cul de sac mentre “loro” continuano con sempre maggiore decisione (e disperazione) nella suicida politica di austerità; non spiega come sia possibile che il centro studi dell’FMI dica una cosa e il relativo membro della troika faccia l’opposto accanendosi nel ribadire la prescrizione (oggi o ieri) di terribili misure di rigore alla Grecia.
Non lo spiega proprio perché dovrebbe raccontare una storia di lemmings che si stanno suicidando trascinando dietro di sé tutti gli altri compagni di branco; non lo può spiegare perché dovrebbe contemporaneamente rivelare le aporie del sistema sia politico che economico rischiando di far saltare in partenza qualsiasi tentativo di mediazione; non può farlo perché nonostante le ottime intenzioni, lei rivela la mentalità di fondo della sua cultura, quella dominante, quando dice “e saremo noi a scegliere il menu”. E chi avrebbe intenzione di metterci nel menu, di grazia? I cinesi? Gli africani? I sudamericani? Qualcun altro deve essere, no? Mica possiamo stare tutti a tavola…
Il Fiscal Compact è stato il punto di non ritorno e non so se lei o altri del suo ambiente avranno mai il coraggio di “esigerne” con decisione l’abolizione.
Il 27 ottobre c’è una manifestazione contro il Fiscal Compact a Roma; lei e il suo movimento parteciperete? Forse non parteciperete perché si tratta di un’operazione promossa da movimenti di sinistra e sindacati di base? Capisce che se fosse così lei dimostrerebbe automaticamente l’inanità e l’insostenibile leggerezza politica del suo tentativo di convincimento dei “governanti” per via dialettica e democratica.
03/10/2012 @ 14:59
Buonasera. Io non credo che si possa cambiare posizione in 3 minuti o 3 mesi. Percepisco segnali di cambiamento. Lentissimi. La relazione della Corte dei Conti è un segnale di questo cambiamento: è un macigno pesante e sono certo che lei nemmeno se lo aspettava. Perché far finta che non ci sia stato e dire che tutto va male? Si dicenta meno credibili nelle proprie battaglie.
Sul 27 comunicherò il suo invito ai viaggiatori che si esprimeranno a maggioranza. Un caro saluto (e comunque, se avesse letto tutto il blog, ma non posso pretenderlo, avrebbe scoperto che sono stato il primo in Italia a tirare fuori il segreto del Fiscal Compact e a dire no, e non è che sono stato molto amato per questo).
03/10/2012 @ 15:48
Mi scusi, sapevo che lei era contrario al Fiscal compact ma non ero al corrente che ne avesse proposto l’abolizione in Italia. Tuttora non trovo dei suoi post che richiedano esplicitamente la cancellazione di quel provvedimento ma sia chiaro che lei me lo ha detto e quindi ci credo.
Sul “macigno” della corte dei conti ho l’impressione invece che si tratti dell’ennesimo segnale di sfaldamento all’interno della classe “dominante”.
La cosa che più mi preme capire è se il suo ottimismo è incondizionato e illimitato o se ritiene che esista un segnale che la spingerà a cambiare rotta. Per me per esempio il Fiscal Compact è stato più che sufficiente, per lei invece quale potrebbe essere un punto di non ritorno?
P.S.: La manifestazione si chiama NO MONTI DAY e tra gli altri partecipa PRC che si batte per l’abolizione del Fiscal Compact; al di là delle differenze che (così a naso…) vi dividono, la lotta contro il F.C. è un concreto punto in comune di una certa importanza. Non significa doversi sposare in chiesa ma sarebbe un grandissimo segnale il fatto che due forze così diverse abbiano almeno parzialmente una visione comune sulla gravità della situazione e sulle misure per farvi fronte.