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Chiudiamo l’appello. Ma non la battaglia per discutere apertamente dello stupido Patto.

Chiudiamo qui la raccolta firme per l’appello al Presidente del Consiglio Mario Monti sulla richiesta di attivare l’eccezione al Trattato – per una grave recessione – al raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013. Siamo giunti a 177 firme ed in calce vedrete i loro nomi. Persone a cui devo un ringraziamento enorme per essere riusciti, “affidando” il loro consenso, a sollevare dubbi, interrogativi, dibattito all’interno del Paese sulle modalità di politica fiscale europea. Un grazie anche a qualche giornalista che ci ha seguito ed incoraggiato.

Che la conoscenza dei fatti, la trasparenza, il dibattito aiutino le democrazie ed i Governi a migliorarsi è vero ovunque ma è specialmente vero per questa Unione europea la cui crisi è in parte dovuta a mancanza di trasparenza passata e a cattiva gestione della politica fiscale, ambedue elementi che spaventano i mercati e mantengono svantaggiose le condizioni del credito agli emittenti sovrani.

Aggiungo già che ci sono che mi è stata segnalata la presenza del testo della bozza sull’accordo fiscale su un sito italiano, con tanto di emendamenti parlamentari. Lo potete scaricare qui, certo della sua veridicità, data anche la qualità dell’istituzione che lo pubblica, anche se non sono al corrente della sua attualità. Rimango sbigottito del come versioni di questioni così importanti per il nostro futuro come la nostra futura Costituzione europea vengano allegramente rese disponibili qui e lì, ma non ufficialmente.

Comunque sia dal testo noterete per esempio che all’art. 4 viene effettivamente proposta una riduzione del debito pubblico per l’Italia delle dimensioni da noi annunciate (3% del PIL ogni anno per l’Italia) e vedrete anche gli emendamenti proposti dal Parlamento europeo che supportano una visione più benigna dell’aggiustamento fiscale richiedendo di tenere conto del ciclo economico. Resta (a mio personalissimo avviso) un Patto stupido che non centra le esigenze di sviluppo e solidarietà dell’area richieste anche dai mercati che vogliono vedersi materializzare una vera Unione fiscale e non un manuale per monelli che non rispettano le regole con tanto di punizioni per aver rubato la marmellata.

Bene che il Presidente Monti si stia dando da fare per andare nella stessa direzione del Parlamento europeo. Fosse stata coinvolta più ampiamente la popolazione italiana in questo dibattito sono certo che il Presidente sarebbe volato in aereo  a Bruxelles con dietro la aggiunta forza di milioni di persone che lo supportano completamente su questo fronte. Ma tant’è. Speriamo che la voglia dei cittadini di partecipare continui. E’ quello di cui la vecchia Europa ha bisogno per tornare giovane e vogliosa di imporsi con i suoi valori nell’arena mondiale.

Grazie a:

ELEONORA ARIENZO, PIER FRANCESCO ASSO, ALBERTO  BAGNAI, GUSTAVO BARATTA, ORAZIO BASSANO, NEREO BENUSSI, LUIGI BERNARDI, GIAN MARIA BERNAREGGI, ALESSANDRO BERTI, MARTA BEZZINI, SALVATORE BIASCO, PIERO BINI, ROBERTO BISCARO, CHIARA BISOGNO, LETIZIA BORGOMEO, SIMONE BORRA, AURELIO BRUZZO, ANTONELLA BUCCI, STEFANO CAIAZZA, MICHELE CANALINI, RICCARDO CAPPELLIN, ALESSANDRO CAPRASECCA, CESARE CARASSITI, ENRICA CARBONE, MARIA ROSARIA CARILLO, RAFFAELE CARUSO, SABRINA CASSAR, MARIO CASSETTI, ANNALISA CASTELLI, MARCO CECCHINI, MARCO CIANFANELLI, ROCCO CICIRETTI, DANIELE CIRAVEGNA, RICCARDO COLANGELO, LILIA COSTABILE, BRUNO COSTI, DOMENICO DA EMPOLI, GIUSEPPE DE ARCANGELIS, SERGIO DE NARDIS, GIORGIO DALLE, FABRIZIO DE FILIPPIS, PASQUALE DE MURO, ROBERTA DE FILIPPIS, SERGIO DE STEFANIS, CARLO DEIDDA, INA DHIMA, GABRIELLA DI CAGNO, CLAUDIO DI LAZZARO ANTONIO DI MAJO, MATTEO DI PAOLO, ANDREA DI PASQUALE, AMBRA DI TOMMASO, NICOLA DIMITRI, GIOVANNI DOSI, MARTA FANA, SALVATORE FANA, NICOLA FAVIA, GIUSEPPE FIORE, DAMIANO FIORILLO, MASSIMO FLORIO, GUGLIELMO FORGES DAVANZATI, MAURIZIO FRANZINI, FABIO FRATERNALI, MICHELE FRATIANNI, GIANCARLO GANDOLFO, PATRIZIA GARDELLA, GIUSEPPE GAROFALO, ANDREA GHISELLINI, ADRIANO GIANNOLA, CARLO GIANNONE, MATTEO GIANOLA CARINI, ERGIO GINEBRI, IGNAZIO GIURDANELLA, PATRIZIO GRAZIOSI, ELENA INNOCENZI, STEFANO INTINI, STEFANIA JACONIS, BRUNO JOSSA, SIMONE LAMBERTINO, RICCARDO LEONI, GABRIELLA LIGGIERI, FRANCO LO SURDO, ERNESTO LONGOBARDI, ANTONIO LOPES, JACOPO LOREDAN, FRANCESCO LUCAT, PATRIZIA MACCARI, ANNA MAFFIOLETTI, ALFREDO MANZO, DARIO MARESCA, MARIA LUISA MARINELLI, VERONICA MAROTTA, LIVAN MARRANZINI, DOMENICO MARRAZZO, PATRIZIA MARTA, ROBERTA MARTA, SIMONE MARTINELLI, ANDREA MARTINO, RAINER MASERA, PIETRO MASINA, SIMONE MERAGLIA, MARIA MESSINA, MARIA AUGUSTA MICELI, MAURIZIO MISTRI, MARIA ROMANA MONGIELLO, GIOVANNI NEGRI, ANTONIO NICITA, FERDINANDO OFRIA, STEFANO OTTOCENTO, FABRIZIO PADUA, PAOLO PAESANI, FRANCESCO PALUMBO, SERGIO PARRINELLO, RICCARDO PATERNO’, ANTONIO PEDONE, GIUSEPPE PENNISI, MAURO PERGOLESI, STEFANO PERRI, PAOLO PESCUCCI, ELISABETTA PETRINI, PAOLO PETTENATI, HELGA PINNA, MATTIA PREZZI, PAOLO PIACENTINI, MASSIMILIANO PIACENZA, ALESSANDRO PIERGALLINI, GIOVANNI PIERSANTI, EMANUELE PIMPINI, ANTONELLA PISANO, GIOVANNI PITTALUGA, MARCO POLIDORI, PIERLUIGI PORTA,  FIORELLA POTENZA, MATTIA PREZZI, PAOLO PREZZI, ROBERTO RACE, FABIO RAVAGNANI, PIERCARLO RAVAZZI, ANGELO REATI, MARA RENZI, ANDREA RESTA, LUIGI RICCI, EVELINA RIZZO, LORENZO ROBOTTI, STEFANO ROCCHI, VIRGILIANA RONDINARA, ENZO ROSSI, VINCENZO RUSSO, LUCA SALVATICI, DOMENICO SARNO, DOMENICO SCALERA, GIOVANNI SCARANO, GIULIO SCARDINI, MARIO SEMINERIO, SERGIO SGARBI, ELIDE SORRENTI, FABIANO SPEDICATO, ARSENIO STABILE, FABIO MASSIMO STORER, ROBERTO TAMBORINI, VALTER TANZI, RENATA TARGETTI, NOEMI TEMPESTA, DANIELA TESSARO, MARIO TIBERI, TEODORO DARIO TOGATI, CHIARA TRANQUILLI, CORRADO TRUFFI, GIOVANNI VAGGI, ALBERTO ZANARDI, GIORGIO ZINTU, NICOLA ZOCCO, MARCO ZUCCONI.

One comment

  1. maurizio campolo

    08/01/2012 @ 10:54

    Egregio Professore,

    la grottesca “segretezza” che circonda gli sviluppi ufficiali sulla prossima e fondamentale – almeno in termini di astratta importanza – Carta europea, rientra a mio avviso palesemente in un più ampio disegno nel quale alcuni leader europei – forti della loro posizione per ragioni diverse fra loro e comunque diverse da un forte consenso interno – stanno cercando di accelerare l’adozione di scelte potenzialmente irreversibili (almeno per alcuni effetti) prima che possa crearsi intorno alle decisioni quella generale consapevolezza che, molto probabilmente, ne impedirebbe l’adozione, facendole considerare, come forse sono (alcune certamente), scellerate.
    Questo gravissimo deficit democratico si sta purtroppo registrando anche in Italia, con un governo che non rappresenta il risultato di elezioni e che sta adottando – con l’appoggio dichiarato del Capo dello Stato e quello, motivato dalla paura di apparire irresponsabili agli occhi dell’elettorato, di una maggioranza parlamentare “bulgara” – misure che sortiranno effetti purtroppo anche irreversibili non solo sulle capacità di crescita del Paese nei prossimi anni, ma anche – e questa considerazione la devo svolgere anche a titolo personale – sulla stessa sopravvivenza di interi settori economici e delle professioni.
    Personalmente, trovo gravissimo l’atteggiamento (spesso ipocritamente) “buonista” nei confronti del vulnus subito dalle istituzioni democratiche con l’affidamento ad un governo cd. “tecnico” – responsabile nei confronti di tutti e quindi, è un dato di fatto, irresponsabile politicamente – di un’agenda di riforme così rilevanti da richiedere un’ampia discussione e condivisione.
    Del pari, trovo gravissimo il silenzio della stampa italiana – con qualche rarissima eccezione – su comportamenti di esponenti del governo Monti che appaiono in irrimediabile contraddizione con le quotidiane “prediche” che ci vengono riservate, quasi fossimo veramente degli “scolaretti”, dal Professor Monti.
    Penso che tutti possiamo essere d’accordo sul fatto che sia auspicabile che “i migliori” vengano chiamati al governo del Paese, ma la logica di sostanziale cooptazione che sta chiaramente dietro la formazione del governo Monti non mi piace, così come non mi piace che temi delicati quali quelli delle politiche in materia fiscale siano trattati con un approccio buono soltanto a stimolare delle rivolte di classe di cui l’Italia non ha certamente bisogno, meno che mai in questa fase.
    In un Paese da sempre vittima della piaga delle raccomandazioni e nel quale il merito è sempre stato visto con diffidenza, ci troviamo un governo “pieno zeppo” di raccomandati, che pretenderebbero anche di convincerci che si trovano là perchè sono bravi.
    Mi rendo conto che ho divagato, ma davvero bisogna inventarsi qualcosa per uscire dal circolo vizioso nel quale ci stiamo cacciando, sul piano politico non meno che su quello economico e sociale.
    La larga maggioranza dei nostri ragazzi non conosce le lingue e non ha mai visto un’università straniera.
    Non so chi li salverà, ma sono certo che non li salveranno né il Professor Monti né le politiche depressive e ad effetti recessivi di questo governo, che riuscirà, se lasciato fare, in ciò in cui neanche Berlusconi era riuscito: affossare definitivamente l’Italia.

    Avv. Maurizio Campolo
    Roma

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